La dislessia
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- Categoria: Psicologia
- Scritto da Studio di Psicologia Tivoli
La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) in cui vengono coinvolte le abilità scolastiche di lettura, scrittura e calcolo ovvero: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA E DISCALCULIA.
Il bambino con DSA non deve presentare:
ñ deficit intellettivi;
ñ problemi ambientali o psicologici;
ñ deficit sensoriali o neurologici.
Questo disturbo è determinato da un'alterazione neurobiologica, ossia una disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato.
In Italia la dislessia riguarda il 3-4% della popolazione scolastica (fascia della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado). Si presenta quasi sempre associata ad altri disturbi, per questo motivo manifesta con profili eterogenei tanto che, spesso, ha significative ricadute sulle indagini diagnostiche rendendole più lunghe e difficoltose.
Generalmente il dislessico ha difficoltà di attenzione e concentrazione e, per tale motivo, ha un impatto significativo negativo nelle attività scolastiche e /o di vita quotidiana.
Di norma la diagnosi viene effettuata intorno alla fine della II elementare, tuttavia già alla fine della I elementare possono esserci indici predittivi che, associati anche ad una familiarità con il disturbo (presenza di un dislessico in famiglia), sono elementi importanti per un eventuale invio alla struttura competente.
In realtà anche dall'ultimo anno della scuola dell'infanzia il pediatra potrebbe fare l'invio ad un'equipe competente qualora un bambino presentasse difficoltà nello sviluppo linguistico (in produzione e comprensione) e familiarità per il disturbo.
L'equipe competente che effettua la diagnosi è multidisciplinare e, come tale, composta da neuropsichiatra infantile, psicologo e logopedista.
Una volta fatta la diagnosi, il percorso da intraprendere è diversificato a seconda dell'età del bambino o ragazzo, della gravità e delle abilità scolastiche compromesse.
La scuola, come la famiglia, deve prendere atto delle difficoltà che il disturbo comporta e utilizzare e attivare strumenti e strategie compensativi ricordando sempre che “
I ragazzi dislessici possono imparare anche se in maniera un po' diversa dagli altri”.
A cura di Katiuscia Cozza - Logopedista
Studio di Psicologia Tivoli
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